Olio Evo o Olio di Oliva
Quali differenze

Notizie&Curiosità 19 feb 2021

L’Italia è il secondo produttore di olio di oliva al mondo. Sull’argomento esiste ancora una scarsa cultura generale, che ha contribuito a creare intorno a questo prodotto dei falsi miti e delle credenze date per vere ma che in realtà sono lontane anni luce dalla verità.

Cercheremo adesso di fare un po’ più di chiarezza sull’argomento, cercando di stabilire intanto come riconoscere un olio extra vergine di oliva e che differenze ci sono tra un olio Evo e l’olio di oliva.

Differenze di acidità:
Entrambi sia l’olio Evo, che l’olio vergine di oliva, sono ottenuti dalla prima spremitura delle olive.

La prima differenza risiede nella diversa percentuale di acidità che devono avere ogni per 100 gr di prodotto. Per l’olio EVO, il limite è fissato a 0,8 gr mentre per l’olio vergine di oliva, il limite massimo di acidità è fissato a 2 gr per 100 gr.
Differenza di produzione tra olio EVO e olio di oliva:

L’olio EVO, si ottiene solo attraverso procedimenti meccanici, che permettono di mantenere tutte le sue proprietà organolettiche.
Le olive vengono sottoposte a lavaggio, divisione dalle foglie, la molitura, la centrifugazione, e filtrazione.

Il regolamento europeo impone uno standard qualitativo ben preciso per poter chiamare un prodotto olio extra vergine di oliva, oltre a dover rispettare i limiti consentiti di acidità, deve essere estratto a freddo non superando la temperatura di 27°.
L’olio di oliva invece, è un olio ottenuto da una miscela di olio raffinato e vergine, la sua acidità non può superare i 2gr per 100gr.

Olio lampante:
Questo prodotto ha elevati livelli di acidità e può essere molto sgradevole al gusto, non è commestibile e veniva utilizzato come combustibile per le lampade destinate all’illuminazione.

Olio di oliva rettificato:
Prodotto dalla raffinazione dell’olio lampante, non ha il profumo tipico dell’olio di oliva.

Olio di sansa:
Con la pasta che rimane dopo la prima spremitura dell’olio vergine ed extra vergine chiamata sansa, si estrae altro olio di cui lo scarto è ancora ricco, si estrae con l’aiuto di solventi o mediante dei processi fisici.
Tagliando l’olio ottenuto grezzo con dell’olio di oliva vergine o extravergine, si ottiene l’olio di sansa di olive che ha un’acidità non superiore a 1gr per 100 gr.
Trova il suo utilizzo maggiore nel campo cosmetico e nel campo industriale.

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